#342. TRA BANALITÀ E TACCUINI 

Sistemando e rovistando tra i vari ricordi che trovi nelle scatole, ho trovato alcuni vecchi taccuini e, sfogliandoli, ho letto parecchie cose che nemmeno riconosco come mie…come cambiamo. 🙂 

Ho deciso di riproporle, senza un vero perché e del tutto alla rinfusa. 

Dedicato a chi mi legge

Sempre più obesi anoressici…vegani carnivori, viaggiatori statici e poeti senza penna. Musicisti che hanno solo note, bombe intelligenti, veleni bio, culi con le orecchie, amanti senza amore, sesso senza coinvolgimento, bimbi sempre più vecchi e vecchi sempre più vecchi…sono in crisi,
a mia insaputa.

Se guardiamo solo con gli occhi non riusciremo mai a “sentire”. Continueremo a vedere magri, grassi e qualche colore. Nulla di più.

 “Ma quindi tu non dormi?” Lo farei, ma non ho tempo

Se nulla dura, nemmeno la fine allora.

Sai cosa? Chi “fa” rischia. Anche la vita. Guarda gli eroi. Rischi…i soldi, la “sicurezza”. Insomma giochi. In fondo quando giochiamo facciamo esattamente quello. Rischiamo…di perdere o di vincere. É un gioco.

La vita è una strada che non ti permette di tornare indietro.
È a senso unico e qualche volta in bianco e nero. Ma se hai fantasia, i colori ce li puoi mettere tu, sempre.

Keypoint: tra un non sense e l’altro, è giusto trovare il ponte che renda tutto squisitamente voluto.

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