Il miglior leader è quasi sconosciuto ai suoi seguaci. Quando il suo lavoro è fatto bene, il traguardo è raggiunto, essi dicono: “E’ merito nostro”. LAO-TZU VI secolo a.C.

La leadership “invisibile”

Questo pensiero si trova all’interno del libro Il Tao te Ching di Lao Tzu, considerato secondo alcuni critici uno dei testi più saggi mai scritti nella storia delle fonti scritte; è uno dei libri più tradotti più letti e più sorprendenti del mondo. Per molti lettori in tutto al suo interno è possibile trovare una risposta a ogni problema della vita, una soluzione a ogni situazione. 

L’antico filosofo cinese Lao-tzu espose questa massima sulla leadership in questa opera, Tao Te Ching (Il Libro della via e della virtù). Stando alla leggenda, Lao-tzu era un indovino e archivista alla corte Zhou, probabilmente nel VI secolo a.C., e nel Tao Te Ching propose un modo di vivere volto a portare pace e armonia in una terra lacerata dal conflitto.

Sebbene gli studiosi abbiano sollevato dubbi sulla tesi che il Tao Te Ching possa essere stato scritto da un unico autore, e molti considerino Lao-tzu una figura apocrifa, l’opera che gli viene attribuita è considerata il testo fondativo della tradizione filosofico-religiosa del taoismo. I seguaci del taoismo cercano di seguire il Tao (Via) e aspirano al wu wei (non agire), il che non significa non fare nulla, ma lasciare che gli eventi seguano il loro corso naturale.

Il ruolo morbido del Wu Wei

La parola Wu Wei va interpretata con il significato più attento di “agire senza sforzo” o, ancora meglio, “agire senza agire”. Nel concreto questo si traduce nel seguire il flusso della vita assecondando le situazioni senza opporre alcuna resistenza ma, al contrario, favorirne l’energetico flusso. 

Nei manuali taoisti viene ripetutamente espresso di non opporsi con un piano o un metodo alle situazioni ma lasciarle libere di agire, anche freneticamente, osservandone l’evoluzione ed adattando nel frattempo noi stessi per una più efficace risposta. 

Questa interpretazione getta una luce insolita ma preziosa sulla leadership. A volte è utile fare meno…come si dice, less is more. Fare un passo indietro e lasciare che le cose si sviluppino da sé: un approccio più morbido può portare ad appianare i conflitti e le dispute. Un leader può tenere il timone, lasciando credere che siano i seguaci ad avere il controllo: questo tipo di leadership favorisce l’autonomia e la fiducia in sé di lavoratori, studenti e altri seguaci. In questo caso il leader non cerca gli elogi o la gloria, ma punta alla realizzazione dei propri obiettivi.

Come suggerisce la citazione, questa forma di leadership ha due scopi: raggiungere gli obiettivi stabiliti e responsabilizzare i propri seguaci. Il lavoro del leader “è fatto bene, il traguardo raggiunto“, ma i seguaci si congratulano tra loro dicendosi: “E’ merito nostro“.

Keypoint:  l’unica costante nella vita è il cambiamento.

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