#96. LE GIORNATE MONDIALI. CHI PIÙ NE HA PIÙ NE METTA
Da diversi anni a questa parte proliferano le “giornate mondiali“. Negli anni siamo passati dalla giornata mondiale contro alcune malattie, o a difesa di qualche diritto basilare, alla giornata mondiale della “pace interiore”. Non che la pace interiore non sia fondamentale, anzi, ma dedicargli una giornata mondiale suona un po’ bizzarro.
A forza di aggiungere al calendario giornate mondiali (solo in ottobre ce ne saranno 30!) in alcuni giorni è possibile che ne vengano celebrate più di una; ad esempio il 14 ottobre sarà sia la giornata mondiale della vista e sia quella contro l’incenerimento dei rifiuti, oltre ad essere il compleanno di mio figlio. 🙂 Il 21 marzo, data decisamente ambita, ne vede addirittura 4:
- la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale,
- la Giornata mondiale della pace interiore,
- la Giornata mondiale della poesia e
- la Giornata mondiale della Sindrome di Down.
E così via, ogni giorno è “mondiale“. Sia chiaro, ognuna di queste cause può ritenersi importante, qualcuna magari si rivela non fondamentale, ma il rischio che tra tutti questi impegni sociali alla fine non se ne ricordi nessuna, è più che manifesto. Al di là degli interessi di ognuno di noi.
Ma chi è che si è preso questo strano impegno della costituzione delle giornate mondiali? E perché? Per prima cosa c’è da dire che, per meglio comprendere la natura delle giornata mondiali, è necessario categorizzare questi innumerevoli eventi. Possiamo distinguere alcune aree di interesse: lavoro, salute, natura/animali, beni. Osservando le categorie appena elencate viene quasi spontaneo credere che ad istituire queste giornate siano le varie associazioni di categoria, fondazioni, organizzazioni disseminate su tutto il pianeta. In effetti è così, ma non solo. Ma andiamo per ordine.
Chi istituisce le giornate mondiali?
In prima fila troviamo l’ONU che, nemmeno a dirlo, cerca di istituire iniziative di pace, solidarietà e attenzione, spesso facendo leva sul senso di colpa di ognuno di noi. Un comportamento apparentemente ingannevole, ma giustificato dal fatto che queste attività siano (si spera) veicolate da un senso di umana comprensione, al fine di smuovere le nostre ormai sopite coscienze e stimolarle all’attenzione vigile e attiva verso i meno fortunati.
Il problema è che non sono solo le organizzazioni come l’ONU, appunto, o la FAO o chi per loro, in realtà ad istituire queste giornata mondiali, ci si sono messe le associazioni di categorie e, ovviamente, il settore pubblicitario. E allora ecco che, grazie al marketing e, in particolare, al marketing online (basti pensare ad un hashtag virale) abbiamo Sì, perché le aziende non potevano lasciarsi sfuggire l’occasione di inserirsi anche loro nel calendario delle Giornate, specie ora che basta un hashtag per far diventare virale qualsiasi sciocchezza, arriva la giornata del bacio, quella della pizza, della torta Barozzi, dei cani bassi, del pic nic, della birra, fino alle più assurde come quella dedicata alle emoji, le faccine digitali…
Forse qualcosa ci sta sfuggendo di mano…vero è che, apparentemente, l’istituzione di tutte queste “feste” o commemorazioni – se così possiamo chiamarle – sembrano risultare innocue, ma ci si chiede se lo siano veramente.
Come si istituiscono le giornate mondiali?
Sembra incredibile ma, in Italia, affinché la cosa sia “ufficiale” e riconosciuta, è necessario che lo faccia un deputato delle Repubblica. Come? Deve depositare in Parlamento un disegno di legge o organizzare una raccolta firme che possa trasformarsi in una proposta di legge. Oggi però, grazie alla diffusione dei social network molte persone decidono istituire una loro giornata mondiale nella speranza che questa venga legittimata dai numerosi pollici e commenti…
Il “problema”, a questo punto, è il rischio di clonazione della giornata perché, forse non tutti lo sanno, esistono giornate mondiali borderline che, con il cambio di pochi ma fondamentali termini, sono divenute due giornate mondiali differenti. Un esempio? La giornata mondiale dell’orgasmo che si festeggia tutti chiusi in casa (o in albergo) il 31 luglio, possibilmente con l’aria condizionata accesa, che non va confusa con la giornata mondiale dell’orgasmo per la pace nel mondo, che invece viene celebrata sempre in casa, ma il 22 dicembre a suon riscaldamento e caminetto.
Insomma ne abbiamo per tutti i gusti, ognuno può avere la sua giornata mondiale, o anche più di una. Una sola cosa ci dovremmo auspicare, che servano.
Keypoint: ogni giornata dovrebbe esser speciale, unica.