LA SCUOLA GALLEGGIANTE – MAKOKO, NIGERIA
Fondata su una laguna come villaggio di pescatori nel XVIII sec., Makoko è oggi una baraccopoli acquatica su palafitte, con una popolazione stimata di mezzo milione di persone. Non ci sono elettricità, sistema di raccolta rifiuti e accesso all’acqua potabile.
Nel 2012 una struttura di legno a forma di cavalletto ha iniziato a galleggiare sulla laguna. Circondata da canoe e ancorata ad uno strato inferiore di barili di plastica, l’edificio senza pareti è una scuola costruita per i bambini di Makoko. L’architetto nigeriano Kunlé Adeyemi ha progettato l’edificio di 3 piani dopo essersi consultato con la comunità. Capace di ospitare più di 100 studenti e di resistere all’alta marea, la scuola ha aule, un’area di gioco all’aperto e uno spazio per laboratori.
La scuola galleggiante è un prototipo di edificio per le comunità acquatiche prive di infrastrutture. La sua costruzione ha incorporato risorse già a disposizione della comunità, come bambù, barili riciclati, e scarti di segherei locale.
La scuola è arrivata in un momento difficile per la sovrappopolata Makoko, che negli ultimi anni ha affrontato ulteriori difficoltà: nel 2012 il governo nigeriano ha demolito decine di case dopo averle dichiarate fattore di inquinamento e rischio per la sicurezza.
La scuola galleggiante di Adeyemi è stata anche uno dei progetti che, nel 2016, hanno fatto parte del catalogo della quindicesima edizione della Mostra internazionale di architettura della Biennale di Venezia. E’ stata presentata come una risposta concreta alla selvaggia e incontrollata urbanizzazione dell’Africa, in particolare di quei territori dove l’etnie locali convivono quotidianamente con gli effetti devastanti della totale mancanza di infrastrutture.
Un’ottimo lavoro dello studio “Nlé” che va oltre il concetto di scuola, concentrandosi anche sull’aspetto del cambiamento climatico. L’emergenza legata al clima potrebbe rendere inaccessibili alcune delle palafitte se non vengono investite risorse sufficienti per affrontare l’eventuale emergenza, ecco perché una scuola che resiste anche alle forti maree.