Devi fare quello che pensi di non poter fare.
Lo scrive Eleanor Roosevelt, nipote del presidente Theodore “Teddy” Roosevelt e moglie del presidente Franklin D. Roosevelt (FDR). È stata la prima firstlady degli Stati Uniti dal 1933 al 1945 poi, dopo la morte del marito nel 1945, fu delegata alle Nazioni Unite dove ebbe un ruolo di primo piano nella stesura della Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948.
La citazione riportata è tratta dal suo libro del 1960 “You Learn by Living” ed è parte di un brano in cui Eleanor esorta le persone ad affrontare le proprie paure: “Ogni volta che ti fermi a guardare in faccia la paura guadagni forza, coraggio e fiducia. Potrai dire a te stesso: “Sono sopravvissuto a questo orrore, sono in grado di affrontare la prossima cosa che arriverà”. […] Devi fare quello che pensi di non poter fare“.
La giovane Eleanor rimane presto orfana e, in seguito alla morte dei genitori, viene cresciuta a Tivoli, New York, dalla nonna materna Mary Ludlow. L’ambiente familiare in cui si ritrova non è affatto favorevole, e spesso le viene manifestata ostilità e poca empatia. La stessa Eleanor si lamenta della situazione con sua zia Anna “Bamie” Cowles (sorella di Theodore), la quale decide di portarla via dagli Hall. E’ lo zio Ted ad accoglierla nella sua casa di Sagamore Hill, dove riceve invece adeguata attenzione e cure amorevoli. E’ proprio in ambito domestico, durante una di una festa natalizia, che incontra il cugino e futuro marito Franklin Delano Roosevelt.
LA LEADERSHIP…DI TUTTI I GIORNI
Chi vuole prendere in mano la propria vita non può “permettersi” di avere paura di aver paura del cambiamento o delle sfide. E’ fondamentale per nostra crescita e per uno status di leader, qualunque sia il nostro campo. Sapere di riuscire ad affrontare le sfide più impegnative e dimostrare agli altri che siamo sicuri e capaci. Nel suo ragionamento Eleanor si spinge oltre, arrivando ad affermare che l’essere riusciti ad affrontare qualcosa che ci fa paura ci rende più forti.
Abbiamo dimostrato a noi stessi che siamo capaci di superare il nervosismo e la paura, e di poter sopravvivere a qualsiasi prova. Ripensa a una grande sfida che, nella tua esperienza professionale e non solo, hai affrontato e a quanto questo ti ha (in)segnato.