Esprimere l’amore e l’odio per Bologna è come danzare tra i portici della sua storia: un’esperienza intensa e contraddittoria. Da bolognese (quasi) doc, abbraccio la città con le sue ferite e virtù, consapevole dei suoi limiti. Questo è un viaggio attraverso le emozioni contrastanti di una città che ho dato per scontata, ma che continua a sorprendermi, sempre. Bologna, sei la mia maledizione e la mia dolce tentazione.
Bologna, la città dalle mille anime
Sono le strade di Bologna a narrare storie di amore e odio, di un rapporto complicato intessuto tra chi la vive ogni giorno e questa città dalle mille sfaccettature. Conosco ogni vicolo, ogni angolo nascosto, eppure Bologna continua a sfuggire alle etichette e ai giudizi. Mi hai dato tanto, mi hai tolto altrettanto, eppure rimani la mia Bologna, compagna di vita dagli alti e bassi imprevedibili. Bologna, sei come una vecchia fiamma con cui ho avuto una relazione tumultuosa. Mi hai tradito con il tuo clima imprevedibile, a tratti pallido e freddo, ma poi, all’improvviso, mi regali un calore avvolgente sotto i tuoi portici antichi. Sei una tela dipinta con i colori della storia e dell’arte, ma anche un caleidoscopio di contrasti, una città che non ha paura di mostrare le sue cicatrici.
L’Amore che fa male
Sei la Cuoca del pianeta, la tua cucina è l’anima di questa città. I tuoi mercati locali, le trattorie nascoste e i ristoranti stellati compongono una sinfonia di sapori e profumi che conquistano il palato di chiunque si avventuri nelle tue strade gastronomiche. Ammagli come Circe, trasformi chiunque si avvicini in un porco culinario, ma chi può resistere al richiamo delle tue tagliatelle e dei tuoi tortellini? Mi hai trattato male, Bologna, con le tue strade dissestate e i tuoi viali congestionati. Ma, stranamente, ogni buca nel selciato è una cicatrice che racconta una storia, un segno indelebile di chi sei e di chi sei stata. Non mi hai mai dato tutto, ma forse è questo a renderti affascinante. Sei come quell’amore non corrisposto che, nonostante le delusioni, ti tiene legato con una forza magnetica.
La bellezza di Bologna è nelle donne che accoglie
Hai preso le donne più belle da tutto il mondo e le hai portate a te. Le hai fatte tue, le hai sedotte con il tuo fascino intramontabile. Ogni giorno mi innamoro di te, delle tue strade animate, dei tuoi mercati vivaci e delle donne che, con il loro passo sicuro, solcano i marciapiedi. Sei un connubio di cultura, storia e modernità, una città che accoglie e abbraccia chiunque voglia perdercisi. Maledetta, ti odio per questo amore che non riesco a togliermi dal cuore. Mi hai fatto nascere, mi hai visto crescere, ma anche abbandonare. Sei un complesso intreccio di emozioni contrastanti, una danza perpetua tra l’amore incondizionato e l’odio viscerale. So che prima o poi ti lascerò, ma con la malinconia di chi lascia un pezzo di sé tra le tue strade.
Bologna, la maledizione che resta nell’anima
Sei pallida, sei grigia, ma sei anche vibrante di vita. Hai un’anima ferita ma forte, qualcosa ti ha trasformata nel corso dei secoli. Forse sono cambiato io, forse sei tu a dettare le regole di questo gioco. Ma poco importa, perché sei la città che ha accolto mia madre, che l’ha vissuta appieno e l’ha stretta a sé quando se n’è andata. So che un giorno ti lascerò, Bologna, con una malinconia da strapparmi il cuore. So che non mi aspetterai quando accadrà, ma sono certo che mi mancherai, un po’. L’amore per te è un viaggio tortuoso, fatto di alti e bassi, di risate e lacrime. Ma questo è il nostro destino, il nostro intreccio indissolubile.
Mi hai dato e tolto tanto. Tantissimo. Mi sono allontanato, poi sono ritornato, mi hai trattato male, mi hai ferito e mi hai coccolato. Mi hai nascosto, non sempre come avrei voluto, ma lo hai fatto. Ti ho abbandonato tante volte e sei cambiata…o forse sono cambiato io. Ti detesto e prima o poi ti lascerò, con una malinconia da strapparmi il cuore. So che non mi aspetterai quando accadrà, ma sono certo che ti mancherò, un po’. Hai un’anima, ferita ma forte, qualcosa ti ha trasformata, ma non mi interessa, perché mi hai fatto “nascere” e in parte crescere e mia madre ti ha amato, dal primo giorno. Ti ha vissuto in pieno, e l’hai stretta a te quando se ne è andata.