Andare oltre…Per ognuno di noi esiste un ambiente sicuro, dove ci sentiamo protetti e tranquilli. Quella che antipaticamente chiamiamo zona di comfort. Ma la comodità sa essere poco stimolante fino a diventare soffocante.

Se ogni giorno cercassimo di allenarci ad essere più audaci, meno impavidi, pian piano lo diventeremmo davvero, fino a sfidare le prove per noi più impervie.

Iniziamo dal piccolo, anche semplicemente cambiando strada per andare al lavoro, dire un paio di no a chi abbiamo detto sempre sì. Cercare di non sentirsi in colpa perché non rispondiamo immediatamente ad una mail o un messaggio è un atto di grande coraggio, verso se stessi. Solo dopo aver superato questi apparentemente banali limiti, saremo in grado di andare oltre. Cerchiamo di andare altre noi, oltre le nostre abitudini. 

Dovremmo riuscire a spingerci sempre più in là, un passo alla volta, per vedere dove possiamo arrivare. Non avremmo mai imparato ad andare in bicicletta se non avessimo tolto le rotelle.

SEMPRE OLTRE

Ampliare e uscire dall’ambiente in cui ci sentiamo sicuri può fornirci strumenti straordinari, sia per la fiducia che per la nostra autostima. Superare qualche nostro limite ci aiuterà a prendere confidenza con quel compagno di viaggio con il quale spesso capita di perdere il contatto. Se stessi. Più ci facciamo le spalle larghe e più saremo pronti in caso di avvenimenti traumatici perché, possiamo starne certi, ci saranno.

Nel 1766 Jeanne Baré, esploratrice francese, fu la prima donna a circumnavigare il mondo. Era mossa da una curiosità straordinaria, il suo sogno era esplorare il mondo e quando se ne presentò l’occasione non ci pensò due volte. Si imbarcò con la spedizione del conte Louis Antoine de Bougainville: tutto era assolutamente perfetto, se non fosse che per farlo dovette travestirsi da uomo e nascondere la sua identità per quasi due anni!

Il pittore Guston divenne famoso perché riconosciuto tra i primi esponenti dell’Espressionismo astratto e, per oltre vent’anni, fu un vero “integralista” di quella corrente. Poi, repentinamente, cominciò a dipingere con un stile tipicamente fumettistico. Un salto davvero enorme e coraggioso. I critici ne fecero carne da macello e non furono leggeri nei confronti di Guston che, suo malgrado, si ritirò nel suo studio per riprendersi dalla batosta. Oggi Guston è più conosciuto per i dipinti in stile cartoon che per quelli precedenti, e anche i critici hanno dovuto tornare sui loro passi.

L’arte, il lavoro, il nostro pianeta, la vita stessa sono avventure in un mondo sconosciuto, che può esplorare solo chi è disposta ad assumersi dei rischi. Anche quello di fallire.

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