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Da quando ne ho memoria, il rientro dalle vacanze estive – almeno in Italia – è segnato dai “consigli del rientro“, il vademecum per tornare alla vita “normale” e non vivere l’ansia della fine delle vacanze.

Il must è riprendere con calma…fosse facile, soprattutto ai nostri giorni quando, in realtà, non stacchi mai. Mail, messaggi, Facebook, Instagram…sai tutto dell’azienda, dei colleghi, di chi è rimasto, di chi se ne è andato, dove è andato.

Un’indagine chiamata State of the American Vacation, rivela che il trend, diffuso soprattutto tra i giovani, è quello di portarsi il lavoro in vacanza. Semplice, siamo sempre ultra-connessi. A questo punto ci si chiede se, davvero, siano necessari i consigli per un rientro soft dalle agognate vacanze. In realtà non andiamo più in vacanza: sono molto pochi, infatti, quelli che davvero riescono a staccare e a non rivelare ogni 10 minuti cosa stanno facendo, quando si stanno divertendo o quanto siano in pace “lontani da tutto”. 

Resta comunque il fatto che, per un numero cospicuo di persone, il rientro alla routine di casa è un vero incubo, tanto da rovinare buona parte delle vacanze stesse. Ma cosa dicono “gli esperti” per ovviare a questo fastidioso status del rientro? 

Leggendo in rete ho trovato i consigli più variegati e, ad essere sincero, tra i più demenziali che abbia mai letto, come ad esempio quello di prepararsi alcune pietanze che abbiamo mangiato in vacanza, così da rivivere quelle sensazioni…inutile anche commentare.

Tra i tanti consigli, quello che più o meno accompagna quasi tutti i siti (con un taglio tipicamente femminile, a dire la verità), e che trova la quasi unanimità è quello di iniziare comunque in modo soft. Ah, però! Che consiglio geniale! Peccato che nel 108% dei casi sia poco praticabile perché, anche se non abbiamo nulla da fare, ormai abbiamo la sindrome della corsa. Lo abbiamo fatto per tutta la vacanza…correre sul posto X a fare una foto oppure un video, meglio se in diretta.

STACCARE E’ POSSIBILE?

Da quando le vacanze sono oggetto social, abbiamo smesso di staccare davvero e sembra quasi una follia non pubblicare quel tramonto sul mare, quel piatto di pesce o quel selfie con il partner. Vivere qualcosa che appare bello ai nostri occhi (noi compresi evidentemente, vista la quantità di autoscatti) e non condividerlo, è ormai inconcepibile, quasi ci si sente in colpa. 

Io non ho idea di quali siano i consigli per riprendere il lavoro, la routine, la quotidianità dopo il rientro e, in tutta sincerità, quelli che ho letto in giro per il web li ho trovati piuttosto ridicoli, quando non offensivi, però ho capito una cosa, provandola, ad un certo punto, mentre viaggiavo. Ho deciso di prendermi una pausa dai social, e non è andata male.

All’inizio del viaggio ho postato qualche foto, un video, qualche pensiero, leggevo e scorrevo il newsfeed di Facebook in modo automatico, in modalità automa, poi mi sono stancato. Li trovavo gesti ancor più stressanti del lavoro, ogni volta che aprivo Facebook o Instagram sembrava una gara a chi lo avesse più lungo. 

Ora sto rientrando, pian piano, in modo soft come dicono gli esperti. Va molto meglio, con calma. 

Bisogna fare con calma, non è mica una gara. 

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