#71. L’AIUTO DEGLI AMICI

I Beatles cantavano “With a little help from my friends” elogiando l’aiuto degli amici e il valore dell’amicizia. Il brano fu scritto appositamente per Ringo Starr che la cantò sul disco “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band“. Un brano scritto sotto forma di dialogo tra Starr e gli altri componenti dove le difficoltà e perplessità della vita vengono superate con, appunto, un piccolo aiuto da parte degli amici.
 

Da soli non è possibile avere successo. Esistono diversi tipi di amicizia e tutte vanno coltivate con amore e dedizione, ma gli amici che ci aiutano a raggiungere i nostri obiettivi, che ci fanno ragionare e che, a loro volta accettano di buon grado il nostro aiuto, sono quelli più importanti.

Avere una “cerchia sociale” ampia è utile, anzi, fondamentale, ma è la cerchia degli amici più stretti che ci stimolerà, incoraggerà e sosterrà.

Chiedere aiuto costa fatica, chi si arrangia lo sa bene, ma i nostri amici, quelli veri, preferiranno sentirselo dire piuttosto che vederci fallire. Non significa dipendere totalmente da altri; toccherà sempre a noi agire, loro ci aiuteranno, ma solo se lo chiederemo in modo chiaro.

L’aiuto, inoltre, giunge sotto mille forme diverse perché diverse sono le persone, le loro esperienze e i loro metodi.

Leonardo da Vinci ebbe una bella e lunga amicizia con Isabella d’Este. Grazie a questa sincera amicizia, Leonardo riuscì a farsi conoscere nella corte di Mantova che, al tempo, era considerato uno dei salotti culturali e artistici più effervescenti d’Europa.

Una delle amicizie più salde della filosofia, e non solo, fu quella fra Karl Marx e Friedrich Engels, i due autori del Manifesto del Partito Comunista. Dopo la morte dell’amico, Engels proseguì a pubblicare le migliaia di pagine che Marx aveva lasciato manoscritte.

 
Nel quartiere popolare La Kalsa a Palermo, ci sono, tra i tanti bambini che corrono dietro ad un pallone, due amici inseparabili, compagni di gioco. Fratelli.
Giovanni e Paolo, separati da un solo anno d’età, non furono soltanto colleghi nel pool antimafia, ma restarono amici per la vita. Anche la morte riuscì a separarli per poco meno di un paio di mesi. Oggi quasi ogni città ha una via o una piazza dedicata a loro.
 
Keypoint: fidarsi è bene ma non fidarsi…è brutto.

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