Essere certi...”La costanza è contraria alla natura, contraria alla vita. Le uniche persone assolutamente costanti sono i morti“. Lo scriveva Aldous Leonard Huxley, scrittore, umanista, biologo con milioni di interessi, compresa la spiritualità e il misticismo filosofico.
Nulla è immutabile e non esiste cosa che sia intorno a noi che non cambi. Nulla resta uguale e nulla è per sempre. No, nemmeno un diamante.
DOBBIAMO ESSERE CERTI. DELLE INCERTEZZE
Dobbiamo imparare a sfruttare questa peculiarità di ciò che ci circonda (e anche di ciò che ancora non ci circonda) a nostro favore. Chi ragiona in modo creativo cavalca questo dato di fatto e ci sguazza.
Ogni cosa è in mutamento, i valori cambiano, si confondono, il cambiamento viaggia su un treno ad altissima velocità e fa poche fermate. I confini tra le diverse discipline crollano e tutto diviene un enorme insieme intersezione.
Durante il primo dopoguerra la società occidentale piombò in un caos economico, politico e morale senza precedenti. Proprio in questo scenario drammatico e pieno di incertezze si sviluppò il Dadaismo. Si trattò di una vera e propria rivolta degli artisti contro l’arte, una rivoluzione con la quale rifiutavano la ragione e la logica.
Un giorno Hans Arp gettò a terra dei frammenti di disegno strappato, affascinato dalla composizione che si era venuta a creare decise di incollarli nello stesso modo in cui erano caduti per farne un quadro. Da quel momento cominciò questo percorso che lo portò a lavorare su fotografie e disegni ritagliati che rappresentavano raffigurazioni del caos.
Caos, caso e cosa condividono un denominatore comune semantico disarmante; seppur con significati diversi, hanno una correlazione non solo fonetica, ma anche evocativa. Dobbiamo cogliere il guizzo luminoso laddove regna l’oscurità di pensiero e proteggere la penombra dalle luci del miraggio della certezza.
“Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza.” scriveva qualcuno… 🙂
E’ inutile e dannoso cercare di imporre un falso ordine alla realtà. Godiamoci l’incertezza e cogliamone la naturale evoluzione perché anche noi, in questo disegno, siamo caos.
Chi non è confuso non può capire davvero ciò che accade.