La creatività prospera quando si rimane coerenti con i propri valori e le proprie idee.
La torre di Tatlin doveva essere un’ingegnosa torre a spirale, che con i suoi 400 metri avrebbe dominato il cielo di San Pietroburgo. Un rivoluzionario monumento modernista che l’architetto Vladimir Tatlin progettò su commissione nel 1921.
Il visionario edificio avrebbe dovuto essere costituito da una “spina dorsale” interna in ferro inclinata di 60 gradi rispetto al suolo, intorno alla quale si sarebbe attorcigliato un gigantesco traliccio a doppia elica in metallo grigio sostenuto da puntoni verticali e diagonali che sarebbero andati a stringersi verso uno zenit indefinito.
Un enorme cilindro di vetro avrebbe dovuto orbitare all’interno di questa gabbia nell’arco di una giornata, diffondendo messaggi alla città. Sotto, una piramide di vetro avrebbe compiuto un giro al mese e, più in basso un cubo l’avrebbe fatto in un anno.
Questa era l’idea dell’architetto. Peccato che l’avveniristico edificio non sia mai stato realizzato.
Tatlin sfidò le autorità di San Pietroburgo a costruire una vera e propria ode di ferro, ma non se la sentirono. Chiesero qualcosa di “meno impegnativo”.
La torre non esiste, ma ciò non ha impedito che divenisse uno degli edifici più rappresentativi di ogni epoca. I disegni e i modelli appaiono in centinaia di volumi di storia e architettura. Tatlin si rifiutò di progettare un edificio tradizionale solo per compiacere alle autorità locali. A differenza di ciò che spesso accade oggi, decise di non imbonirsi a tutti i costi adoperandosi da lacchè in servili ossequi.
Anche se si lavora per qualcuno, bisogna cercare di restare il più possibili fedeli alla propria visione, ai proprio ideali, cercando di rendere i compromessi – spesso obbligatori – un’eccezione e non la regola.
Keypoint: cercando di compiacere gli altri, potremmo finire per creare qualcosa che non piace né a noi né agli altri.