GUNKAJIMA

#92. GUNKANJIMA, L’ISOLA ABBANDONATA | NAGASAKI GIAPPONE

Hashima, un’isola al largo della costa di Nagasaki, è conosciuta con due soprannomi: Gunkanjima (“nave da guerra”) e Nidori Nashi Shima (“isola senza verde”). La crudezza evocata da questi nomi si riflette perfettamente nell’aspetto: Gunkanjima è uno stretto lembo di terra rocciosa coperta da fatiscenti resti di un villaggio di cemento abbandonato.

Si tratta di un vero e proprio paradiso per gli esploratori urbani e i praticanti di urbex più estremo. Non è particolarmente difficile da raggiungere…se ci si trova in Giappone. E a Nagasaki…

La Mitsubishi aveva acquistato l’isola nel 1890 per avviarvi un impianto di estrazione del carbone. Nel 1916, il prima grattacielo di cemento del Giappone sorse proprio su Gunkanjima: un edificio grigio e squadrato di 9 piani con camere anguste e file di balconi identici affacciati su un piccolo cortile claustrofobico. 


Il mondo, l’abbozzo rudimentale di un dio infantile, che lo abbandonò a metà dell’opera, vergognandosi della sua esecuzione.
(John Locke)


Alla fine degli anni ’50, oltre 5000 minatori e le loro famiglie occupavano questi appartamenti, facendo dell’isola di Hashima, lunga soli 1,2 km, il luogo più popolato della pianeta, con 1391 persone per ettaro!

Gli abitanti di Gunkanjima ricevevano dalla terraferma approvvigionamenti di cibo e acqua, ma per tutto il resto riuscivano ad essere autosufficienti. La piccola comunità, infatti, ospitava scuole, parchi, cinema, negozi, un ospedale, e persino un bordello!

Ripide scale di calcestruzzo collegavano gli edifici che rappresentavano l’unica via per raggiungere gli appartamenti. 

LA CHIUSURA E L’ABBANDONO

Nel gennaio del 1974 la Mitsubishi chiuse l’impianto di estrazione mineraria e gli abitanti furono “costretti” ad abbandonare le loro case nel giro di due mesi, lasciando che l’isola di Gunkanjima diventasse uno dei più grandi e significativi esempi di archeologia industriale, nonché argomento super topic tra gli appassionati di rovine ed esplorazione urbana. (Se sei interessato a questo affascinante mondo, prova a dare un’occhiata alla mia piccola guida)

Da allora per decenni i tifoni, il vento, la pioggia, il mare, e ogni tipo di avversità si sono abbattuti sugli edifici vuoti e abbandonati dell’isola Gunkanjima. Travi in acciaio ormai torte dall’usura e dal tempo sporgono dai muri, pezzi di legno si staccano regolarmente dalle ringhiere per frantumarsi a terra. 

Qua e là si avvertono ancora, come nella migliore tradizione dell’abbandono, i segni di una vita passata: un bicchiere d’acqua, dei documenti miracolosamente sopravvissuti, un triciclo, un televisore degli anni ’60. 

Ora, in quello che un tempo fu il luogo più densamente abitato della terra, gli unici suoni che si odono sono quelli del vento e delle onde che continuano impetuose a scagliarsi contro Gunkanjima.

Per i più curiosi e gossippari, le vedute aeree dell’isola sono state utilizzate nel film di James Bond “Skyfall” e una ricostruzione in studio è stata fatta per filmare la scena qui sotto con Daniel Craig nei panni di Bond e Javier Bardem nei panni del cattivo Raoul Silva. Nel film, il malvagio Raoul Silva saluta 007 con la frase: “Ciao, James, Benvenuto. Ti piace l’isola?

GUNKAJIMA_Skyfall

L’isola come immaginabile, è diventata un’attrazione turistica popolare nel corso degli anni, ma viene anche descritta come un “luogo malvagio” dai lavoratori cinesi e coreani che sostengono di essere stati costretti a lavorare lì in condizioni tutt’altro che umane.

Così scrivono le cronache post abbandono: “I fatiscenti muri di cemento della città, le finestre infrante e le barre di sostegno di ferro arrugginito nascondono un oscuro segreto: un tempo i lavoratori cinesi e coreani erano costretti a lavorare qui, schiavi del loro maestro coloniale giapponese

Nonostante i problemi di sicurezza, è possibile fare dei tour guidati (come quelli presso Černobyl’) sull’isola, ma l’accesso risulta molto limitato. Il modo migliore per esplorare l’isola è quello di chiedere ad un pescatore di farsi accompagnare di prima mattina per fare un giro (ovviamente non autorizzato).

GUNKAJIMA

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