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#355. COLTIVARE L’ATTENZIONE PER ESSERE PURO

Quando siamo attenti su ciò che davvero amiamo, non possiamo andare nella direzione sbagliata, né possiamo fare nulla che sia ingiusto. L’attenzione ci permetterà di essere così “puri” che, alla fine, diventeremo noi stessi purezza. 

Quello sarà il nostro vero essere. Quando saremo prossimi a questo stato, ogni nostra azione, parola, intenzione e stato sarà (quasi) puro. Alla purezza vera, ahimè, non arriveremo mai. Non perché siamo cattivi (anche…), ma perché veniamo inquinati, pian piano, giorno dopo giorno, anno dopo anno, lavoro dopo lavoro. Sgrugnata dopo sgrugnata.

Però saremo in grado di alleggerire il fardello dell’impurità: riusciremo, forse, a vedere ciò che ci si presenta davanti in maniera equa. Le apparenze non saranno più la nostra bussola, ma ci faremo guidare dalla sostanza, dalla concretezza, dalla gentilezza, dai gesti veri, chiari. Torneremo ad innamorarci dell’educazione e degli abbracci. 

Saremo, finalmente, in grado di scindere materia e valore; la materia si trasforma, costantemente, ciò che rende viva la materia, anche organica, noi compresi, è l’anima, il Sé. 


Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini. (D. Alighieri)


Purezza non significa non commettere errori, così come innocenza non fa rima con bontà. I bambini sono innocenti e, si spera, senza tossiche malizie inoculate dalla vita e dalle esperienze, ma questo non significa che un bambino che fa il monello non vada rimproverato. Può essere rimproverato dieci, cento, mille volte, ma la sua “innocenza” resterà. 

Un bambino di 6 anni può ridere fino  300 volte al giorno, un adulto – esagerando – non supera le 15 volte…forse abbiamo qualcosa da imparare.

KeypointTornare bambini spesso è impossibile e, forse, nemmeno così giusto, ma farsi insegnare qualcosa …quella potrebbe essere una gran bella salvezza.

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