#349. HO FATTO DEL MIO MEGLIO
“Ho lottato, è molto: credetti poter vincere ( ma alle membra venne negata la forza dell’animo), e la sorte e la natura repressero lo studio e gli sforzi. E’ già qualcosa l’essersi cimentati; giacché vincere vedo che è nelle mani del fato. Per quel che mi riguarda ho fatto il possibile, che nessuna delle generazioni venture mi negherà; quel che un vincitore poteva metterci di suo: non aver temuto la morte, non aver ceduto con fermo viso a nessun simile, aver preferito una morte animosa a un’imbelle vita.”
Così scriveva nel 1591 Giordano Bruno, arso vivo in piazza Campo de’ Fiori a Roma. Lo ha scritto nel suo “De Monade, numero et figura”. E’ in questa opera che il filosofo rivoluziona il pensiero del tempo, lanciando la sfida della trasformazione: le cose si trasformano per la presenza di principi interni, numerici e geometrici. Un rivisitazione che realizza attraverso la critica ragionata ed il ribaltamento della logica aristotelica.
Fare del proprio meglio…quante volte ci siamo sentiti dire che, in fondo, non è mai un fallimento se ci hai messo tutto te stesso? Io la trovo una specie di tirannia positiva. “Guarda il lato positivo”, “non ti devi arrabbiare”, “bisogna imparare a rinunciare”…ma che palle! Perché una condanna così forte nei confronti dell’incazzatura? O della delusione? Ma chi lo ha detto che restare delusi per un insuccesso sia così negativo? Ti rispondono puntualmente che non conta nulla e che non risolvi le cose se ti arrabbi o se ti dispiaci. Ne siamo veramente sicuri?
In realtà molto di quello che siamo – e non nel male – lo dobbiamo anche per le incazzature che ci siamo presi, per le lotte che abbiamo portato avanti e, magari, vinto. Se usassimo davvero questo atteggiamento del volemose bene a tutti i costi, non avremmo mai ottenuto quel poco che abbiamo ottenuto; in termini sociali, politici ed etici.
Se non ci fossero state persone incazzate non avremmo gli scioperi, la sanità (più o meno) gratuita, l’aborto, uguali (più o meno) diritti, libertà di espressione. Ecco, magari sulla libertà di espressione avrei messo qualche paletto – non si dice dove – a qualche pseudo musicista trapper, ma vabbè, altro discorso. 🙂
Keypoint: mettiamoci sempre l’impegno cercando di fare del nostro meglio, ma se restiamo delusi non dobbiamo far finta che sia andato tutto bene, perché non è affatto vero!