differenza

#317. SE NON HAI VANTAGGIO…NON COMPETERE

Banale vero? Antipatico? Forse sì…anche a me da fastidio, ma credo che sia giusto comprendere che se non abbiamo un vero vantaggio nel fare o nell’offrire qualcosa, allora non ha un gran senso competere e perdere valore. Certo, se lo dicessi io mi diresti “e tu chi saresti per dire cose del genere? Non sei certo nella posizione per affermare cose del genere!” Tralasciando il fatto che potrei anche esserlo, in effetti non lo dico io ma lo afferma Jack Welch, l’ex numero uno di General Electric .

Esistono diversi tipi di “vantaggio“: tra i principali ci sono quello di prezzo, quello di posizionamento e quello di differenziazione. Il più interessante – e che può fare la differenza – è, ovviamente, quella di differenziazione. Ciò che rende straordinariamente flessibile e usabile quel tipo di vantaggio è la possibilità di introdurre il concetto di diversificazione in una qualsiasi fase del processo produttivo. Dall’idea iniziale fino alla distribuzione del prodotto finale.

Immaginiamo di voler vendere la pizza e di suddividere la sua realizzazione in step produttivi ben distinti; i processi che, con buona approssimazione, andremo ad individuare sono:

  • ideazione
  • progettazione
  • realizzazione
  • distribuzione
  • consumo

Ci sarebbe anche la fase di smaltimento…ma, in questa sede, diciamo che non lo riteniamo basilare per la nostra analisi. 🙂

Ognuna di quelle fasi può, magicamente, rendere il nostro prodotto completamente diverso da quello di un altro produttore e, anche utilizzando lo stesso pizzaiolo e gli stessi ingredienti, andremmo ad ottenere un’esperienza di acquisto completamente diversa.

Anche nel caso – piuttosto remoto – che la pizza risulti identica in fatto di gusto, potremmo avere un modo completamente differente di distribuirla.

Possiamo immaginare di non consegnarla nel solito cartone, ma in contenitori trasformabili in giochi di società. Oppure, più semplicemente, potremmo vendere la nostra pizza ad un prezzo diverso. Potremmo inserire la nostra differenziazione nel processo di realizzazione, facendo diventare la produzione della pizza un vero spettacolo (acrobatico o culturale) di intrattenimento.


Quando si ha una quota di mercato ad una sola cifra – e si compete con i grandi – o si differenzia o si muore


Così apostrofava Michael Dell, il fondatore di Dell Computer, multinazionale statunitense tra le più importanti al mondo nella produzione di personal computer e di sistemi informatici.

Insomma, non avere una peculiarità che ci possa differenziare rispetto ai nostri concorrenti è davvero una scelta…sbagliata. Un’attenta analisi della catena del valore nella produzione della nostra pizza, può aiutarci ad identificare le aree del nostro business più idonee al processo di terziarizzazione, con potenziali vantaggi in termini di sforzi economici.

“Sì ma questa cosa la posso applicare solamente alle imprese?” Ovviamente no, anzi, è più semplice applicarlo alla vita di tutti giorni. Se, e quando, riusciamo a spacchettare in piccoli processi le nostre attività principali (escluse quelle sentimentali naturalmente), possiamo tranquillamente applicare il paradigma della differenziazione. I vantaggi saranno tanti e sarà impossibile tornare indietro!

Keypoint: la differenza fa…la differenza. 

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