#213. TECNICA VS “CUORE”
Molti artisti, quelli che usano l’arte come linguaggio per comunicare un pensiero e non semplicemente quanto “sono bravi“, guardano soprattutto al significato di ciò che fanno e a ciò che vogliono dire, in preciso momento e la tecnica passa in secondo piano. Ogni lavoro al quale prestano dedizione, fatica e tempo deve avere un senso per loro, e spesso va ben oltre la tecnica o l’immunità da errori.
D’altro canto ci sono artisti, altrettanto validi, che si adoperano in modo talmente maniacale al loro operato che quasi si ammalano e, puntualmente, non ne sono soddisfatti…
Quella tra tecnica e cuore è una di quelle diatribe che durano da sempre e che, molto probabilmente, non ha nemmeno senso di esistere. Caravaggio o Mondrian? Landau o Slash? La tecnica andrebbe imparata fin da giovanissimi e poi, una volta imparata, si potrà soverchiare, questo dicono i critici e gli esperti un po’ ingessati nel loro rigore d’altri tempi.
Prima di iniziare a dipingere, Van Gogh stava tentando di diventare un maestro o un avvocato, una carriera ben lontana da quella del pittore. Iniziò a dipingere a 27 anni e a 37, quando morì, aveva realizzato più di 900 dipinti! In media, due a settimana. Quando dipingeva stava bene.
Il filmato dell’assassinio di J.F. Kennedy è il video più visto di tutti i tempi. Dura non più di 20 secondi, è un concentrato di errori e scempiaggini: le riprese sono mosse, poco chiare, e sfuocate, l’inquadratura risulta terribilmente confusa, nel momento cruciale, quando il proiettile colpisce Kennedy, l’immagine scompare continuando ad andare fuori fuoco.
Eppure, nonostante una sequela ignobile di strafalcioni tecnici, il contenuto ha una forza senza precedenti. Emozionante, coinvolgente e dannatamente drammatico.
Credo che il giusto mix sia il compromesso più consono: senza tecnica difficilmente è possibile esprimere tutto ciò che ci piacerebbe venisse trasmesso attraverso il nostro operato. Senza cuore, d’altronde, non sarebbe possibile dare a quella tecnica l’adeguato “corpo emozionale” del nostro contenuto, e non solo artistico.
Keypoint: come si dice? Impara l’arte e mettila da parte! 🙂