Svalbard

IL DEPOSITO GLOBALE DELLE SEMENTI DELLE SVALBARD

Le notti invernali durano 4 mesi a Longyearbyen. Tra le montagne coperte di ghiaccio, il buio è praticamente ininterrotto ed è solcato dalla luce di un unico grande edificio di cemento che emette una flebile ma ben visibile luce, azzurra, fredda e che fa capolino sopra la piccola cittadina di poco più di un migliaio di abitanti. La struttura, apparentemente anonima e non certo esempio di architettura da ricordare, contiene al suo interno una delle collezione probabilmente più importante per l’umanità: i semi. 

A causa di una scellerata politica agricola fatta di monocolture, piantagioni clonate e coltivazioni in serra, molte piante di tutto il mondo rischiano di ammalarsi irreversibilmente, rischiando l’estinzione. Funghi mutati nel tempo e batteri sempre più resistenti potrebbero distruggere intere colture in pochi mesi, causando carestie senza precedenti. Il deposito delle isole Svalbard fu fondato dal governo norvegese nel 2008 rappresentando, in tutto e per tutto, una vera e propria cassaforte genetica. 

La struttura ha la capacità di contenere al suo interno quattro milioni e mezzo di esemplari. Alle condizioni attuali di temperatura, che sono simili a quelle di un frigorifero domestico, i semi possono restare capaci di creare nuove colture per un periodo compreso tra i 2 e i 2o milioni di anni! Fantastico! 

Ma perché proprio le Svalbard? Sono state scelte perché risultano tra i territori più stabili dal punto di vista tettonico, quindi con un rischio sismico, seppure presente ridotto al minimo; inoltre il loro permofrost offre una refrigerazione perfetta per oltre dieci anni, anche in caso di black out. 

Non ci sono lavoratori stabili e nemmeno ricercatori che vivono nei pressi del deposito; esiste un sofisticato apparato di sorveglianza elettronica sempre attivo. I dipendenti statali che lavorano periodicamente presso il deposito, per poter accedere al caveau delle sementi devono attraversare 5 varchi chiusi ermeticamente e protette da codici di accesso complessi. 

Una delle cose più interessanti è che in questo deposito non esistono “differenze”: anche se tra i diversi paesi ci si fa la guerra, in questo deposito è possibile trovare casse di semi provenienti da qualsiasi paese del mondo, nessuno escluso. 

No…non è accessibile per gite… 🙂  

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