#202. MAI SMETTERE DI AVERE FIDUCIA IN SE STESSI
Quando iniziai a suonare la chitarra ero già “vecchio“, non ero un fenomeno, non ero tanto portato e la fiducia nelle mie capacità erano ridotte a meno di zero, ma avevo un amore incondizionato per la musica. Mi sembrava di capirla e credevo che, se ne avessi compreso il linguaggio, sarei stato in grado di esprimermi meglio che a parole.
Come accennato, comincia a suonare la chitarra molto tardi rispetto agli standard. Avrò avuto 17 anni, e non avendo trovato interesse nella pornografia, trovai più stimolante sfogare la mia tarda adolescenza sulle corde e sulla musica. Ed è qui che entra in gioco quel mito di mio nonno. Vi state chiedendo se sia stato lui ad inculcarmi l’interesse per i porno!? No. 🙂
Avevo voglia di cominciare a suonare la chitarra, lo facevano in tanti e io sentivo il desiderio di provare a suonare. Avevo una chitarra giocattolo senza corde, e una delle libidini più grandi che provavo era registrarmi con la gigantesca telecamera super 8 della Sony per poi rivedere queste straordinarie performance, mentre imitavo i miei idoli, con le stesse mosse (e sì…a 17 anni…). Così ho imparato a suonare la chitarra…senza corde!
Non mi era di molto aiuto suonare senza sentire uno straccio di suono. Mio nonno un giorno mi vide durante una delle mie agghiaccianti esibizione e, sorpreso, mi chiese perché i miei genitori non mi avessero ancora regalato una chitarra con le corde. “E per farci cosa? E se poi smette e non gli piace?” Il buon Zaid non apprezzò molto questo tipo di approccio, tanto che rimproverò mio padre dicendogli che se avesse fatto lo stesso ragionamento, lui non sarebbe mai partito per l’Italia. “E se non avessi finito gli studi?” “E se non ti fosse piaciuto?” Eh, la saggezza dei nonni…
“I figli sono un investimento e investire su di loro fa parte del rischio di impresa”.
Questo mi ha insegnato mio nonno: la fiducia nel rischio, nell’impresa, nel mettersi in gioco e non smettere mai di avere fiducia in se stessi. Ero molto legato a mio nonno dal quale ho ereditato lo spirito imprenditoriale: lui aveva una piccola bottega di fronte al mercato stabile della città e al suo interno aveva di tutto! Era un mondo a sé e quando mi portava con lui ero al settimo cielo. Potevo toccare tutto, fare i conti, scrivere (se così si può dire per un bambino di poco più di 3 anni), giocare, mangiare dolciumi. Ero il primo nipote. Era orgoglioso.
Comunque lui mi regalò una favolosa Ibanez RG che ancora custodisco gelosamente e che tuttora suona in modo egregio. Con lei ho registrato uno dei dischi più importanti della mia vita e non c’è giorno in cui quando la suono non pensi a lui. Quella è stata l’ultima volta che l’ho visto…e che l’ho abbracciato.
La musica mi ha permesso di essere una delle persone meno coerenti del mondo, sono sempre stato irremovibile sul fatto di voler suonare tutto quello che mi passava per la testa e per le mani, senza mai smettere di studiare con umiltà: chitarra, pianoforte, bossa nova, Death metal, synth, elettronica, dance, batteria. Di una cosa ero e sono certo, mi piace osare, in tutti i campi, così come nella vita. Nel video qui sopra, che uso come pretesto per suggellare il mio incontrollato narcisismo 😄, mi sono cimentato in qualcosa che non avevo mai fatto prima: arrangiare uno standard jazz per chitarra solista. I risultati non sono certo dei migliori, ma ti assicuro che per quel che normalmente suono è stato un traguardo insperato.
Ma per avere il coraggio di osare, di cercare di andare sempre oltre i propri limiti, è necessario stabilirli, comprenderli, rispettarli e poi superarli. Avere fiducia in se stessi significa aver passato decine di anni a combattere, a fallire, ma senza mai arrendersi. A 44 anni suonati mi emoziono ogni volta che imparo qualcosa di nuovo, ogni volta che mi cimento in quello che non so fare ed è una sensazione bellissima, ti fa sentire vivo e ancora pieno di voglia di crescere.
Fiducia in se stessi significa percorrere una strada lunga una vita, piena di difficoltà, di portellate in faccia, di gente stronza e frustrata che cercherà in ogni modo di metterti i bastoni tra le ruote; l’autostima è la prima vittima di questi ostacoli continui che, indebolita, ci fa perdere credito in noi stessi. Ci sono tecniche di ogni genere per aumentare la fiducia, più o meno efficaci ma che, purtroppo, non valgono quasi mai in modo trasversale su ogni essere umano. Se hai letto alcuni degli articoli che trovi su questo sito, sai quanto io insista sul fatto che ogni essere umano, se preso da solo, ha una sua identità unica e non replicabile. Diverso è quando ci troviamo coinvolti in mezzo alla massa: tendiamo ad uniformarci in un unico grande flusso mentale e fisico.
Ognuno deve trovare la sua strada per recuperare fiducia, senza che diventi spocchia o, ancor peggio, arroganza. Avere fiducia in se stessi non ci pone su un piedistallo, anzi, ci permette di essere consapevoli dei nostri limiti e della strada da fare per superarli. Io non conosco le tecniche “ufficiali” per aumentare il grado di fiducia in noi stessi, ma ci sono alcune azioni che credo possano davvero aiutarci, soprattutto se affrontate quotidianamente. Quello che faccio io è molto semplice e, in effetti, qualche risultato lo ha dato:
- Comincio la giornata pensando agli aspetti positivi della vita e del mio lavoro – il fatto che abbia un lavoro che mi piace mi aiuta parecchio;
- Tendenzialmente mi concentro su ciò che può insegnarmi ogni nuova esperienza, anche quelle negative – ovviamente non faccio riferimento alle rotture di coglioni che quelle andrebbero sempre evitate come la peste e non insegnano nulla a nessuno.
- Evito in modo sistematico le persone litigiose (leggi anche rompicoglioni) o le situazioni di forte scontro;
- Cerco, per quanto mi sia possibile, di trasmettere sensazioni positive o, comunque, se non sono positive, cerco di farlo con ironia: è un atteggiamento che ha la capacità di propagarsi tipo effetto a catena, con la possibilità che venga assimilato dalle altre persone e che, magari, a loro volta mostreranno una disposizione positiva nei nostri confronti e negli altri.
Chiaro è che se siamo girati storti siamo girati storti, e non ci sono storie. Ma anche questo è importante, capire che non possiamo sempre essere pronti al sorriso, ben disposti e felicioni. Avere fiducia in se stessi, riconoscere i nostri momenti di debolezza, di incazzatura, è fondamentale; solo così saremo persone complete, in armonia con noi stessi e con tutto ciò che ci circonda.
Thomas Edison, sì esatto…quello della lampadina, disse: “se facessimo tutte le cose che siamo capaci di fare, sbalordiremmo letteralmente noi stessi.” In effetti sono d’accordo con il buon Tommy… ogni giorno mi sbalordisco per la quantità di cose che l’uomo è in grado di affrontare, superare, inventare. Nel bene e (purtroppo) nel male, siamo una macchina incredibilmente complessa, piena di risorse, e pensare di sprecarle è davvero un crimine contro l’umanità.
Keypoint: non smettere mai di imparare e non smetterai mai di avere fiducia in te stesso, prometti.