grazie

#184. A META’ DELL’OPERA…SI RINGRAZIA

Il primo gennaio 2018 ho iniziato a scrivere ogni giorno. Ho iniziato perché avevo voglia di mettermi in gioco, avevo la necessità di condividere un pensiero al giorno, di qualsiasi natura. Iniziai dicendo che con il primo “articolo” avrei iniziato un percorso di “ricostruzione” creativa. Un percorso di rinascita sulla via dell’arte, ma non solo: una strada da riscoprire al di là delle paure, seguita amorevolmente e abbracciata con passione e dedizione quotidiana. Decisi di mettermi in ascolto, di captare le vibrazioni che ogni giorno la vita ci può dare e cercare di condividerle in qualche modo. 

Sono 184 giorni di fila che scrivo un piccolo articolo sul mio spazio web, cercando di parlare di tutto, senza alcuna pretesa di insegnamento. Sono riflessioni che mi hanno portato ad incontrare virtualmente molte persone; i miei numeri sono ancora numeri piccolissimi, di quelli che non andrebbero nemmeno menzionati, ma da quando ho iniziato a rendere pubblici questi scritti (da fine marzo 2018) sono passato da 18 utenti a poco meno di mille al mese. Dovrei averne mille ogni ora certo, ma per me, che non sono davvero nessuno, un risultato come quello ottenuto in questi 3 mesi è davvero incredibile. Quindi grazie sia per aver letto fino ad oggi i miei sproloqui, sia per avermi sostenuto con pochi pensieri, ma sempre sinceri e affettuosi. 

Ma c’è un altro motivo per il quale ho iniziato a scrivere ogni giorno: per cercare di uscire da un universo che ruota intorno a me e rallentare. Non so se vi è mai capitato di osservare quanto tempo trascorriamo in un universo che ruota intorno a noi. Provate a cogliere la sensazione di risentimento che sentite quando in strada il signore col cappello guida la sua piccola panda ai 30 km/h ostruendovi il passaggio, oppure quando alla cassa del supermercato il cliente davanti a voi (probabilmente lo stesso della panda…) conta anche le monete da un centesimo per dare l’esatta cifra alla cassiera, impiegando il tempo in cui Saturno fa il suo giro intorno al sole. Quante volte ci capita di salutare frettolosamente e non sentire nemmeno il saluto che ci rivolgono come risposta?

Ho deciso che sarebbe stato un mio preciso dovere (e privilegio) fermarmi un attimo per dare qualcosa: cercare, nel piccolissimo, di essere utile, di condividere dei pensieri che potessero in qualche modo far riflettere. Lo faccio perché, ogni volta che posso, cerco di rendere la vita delle altre persone più semplice, in informatica funziona così. E’ quasi un esercizio zen e mi sta aiutando davvero tanto. Anche per questo devo ringraziare le persone che interagiscono con me. Grazie. 

Keypoint: chi è a metà dell’opera…ha iniziato. 🙂 

 

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