#76. CASE PER GLI SPIRITI, EKLUTNA -ALASKA 

Nel cimitero dietro la chiesa ortodossa di St. Nicholas, a Eklutna, si possono vedere più di 100 minuscole case colorate. Costruite per coprire le tombe, le piccole case per gli spiriti combinano la tradizione ortodossa russa con gli usi dei nativi americani. 

Eklutna, immersa in un contesto geografico unico, è situata a circa 40 km da Anchorage, la più grande città dell’Alaska, ed ha una storia piuttosto “antica”. E’ stato luogo di insediamento di molti villaggi di indiani Dena’ina Athabaska circa 800 anni fa. 

I missionari ortodossi russi giunsero in terra americana intorno al 1830 e le due comunità – sorprendentemente – si integrarono perfettamente.  Prima dell’arrivo dei russi, gli autoctoni cremavano i loro defunti. Quando la popolazione indiana fece sua la tradizione ortodossa russa, che proibisce tassativamente la cremazione, i nativi iniziarono a seppellire i loro estinti proprio dietro la chiesa di St. Nicholas.

Secondo le credenze degli indiani Athabaska, le case per gli spiriti forniscono una dimora all’anima del defunto durante i 40 giorni in cui lo spirito, si dice, indugia tra questo mondo e il mondo dei “respiri“. 

Quando un corpo viene seppellito, si impilano alcune pietre sulla tomba che vengono nascoste da una coperta per dare simbolicamente calore al corpo. Poi, sopra la coperta, si pone la casa per lo spirito che i parenti dipingono nei colori di famiglia. 

Il tocco finale è un simbolo della tradizione ortodossa: una croce di legno a tra bracci orizzontali che rappresentano, partendo dall’alto, il cartello posto sulla croce di Cristo durante il supplizio, l’asta a cui erano inchiodate le braccia e, infine, il poggiapiedi che sosteneva il suo corpo. 

Ogni miniatura è costruita con grande cura e dovizia di particolari e, ancora oggi, la tradizione viene rispettata. 

 

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