FARE UNA FOTOGRAFIA È UN MODO DI VIVERE
Ufficialmente, la fotografia nasce nel 1839 (il 7 gennaio, data ufficiale), quando François Jean Dominique Arago, matematico, fisico, astronomo e deputato politico francese, nel 1830 spiegò nel dettaglio l’invenzione di Louis Mandé Daguerre: la dagherrotipia.
È la nascita ufficiale della fotografia. Viene infatti resa ufficiale perché, in questa occasione, abbiamo una data “certa”. Vero è che, oltre a Joseph Nicéphore Niépce, con cui Daguerre collaborò strenuamente, la fotografia ha un altro fondatore: il fisico William Henry Fox Talbot, inventore della fotografia così come la conosciamo noi un modello riproducibile all’infinito.
I puristi, o forse i più romantici, amano pensare che la prima volta in cui si sia fatto riferimento ai processi della fotografia – in particolare della camera oscura – risalga al V secolo a.c. per mano di Mo-Ti (Mozi), un filosofo cinese del quale non abbiamo testimonianze dirette, ma solo scritti tramandati.
Mozi, in un’opera ripresa, fece riferimento al principio della camera oscura, parlando di una “stanza del tesoro sotto chiave”, a proposito di un’immagine capovolta formatasi su di una parete di una stanza buia a causa attraversata da raggi solari passati attraverso un piccolo foro.
È necessario affrettarsi se si vuole vedere qualcosa, tutto scompare.
La fotografia nasce ben prima dell’Ottocento grazie alle scoperte di Aristotele, Euclide, Leonardo da Vinci.
Ma la svolta l’abbiamo ottenuta quando la straordinaria capacità della luce ha permesso di immortalare tanti momenti storici, diventando uno dei più importanti strumenti di divulgazione e di informazioni si sempre.
La fotografia ha conquistato il mondo dell’arte diventando, a tutti gli effetti, un linguaggio espressivo articolato e complesso. Con uno scatto si può catturare un mondo e trasmettere emozioni.
Keypoint: fotografare significa vivere.