#43. LE COSE IMPORTANTI. NON QUELLE URGENTI
A tutti noi capita di avvertire l’urgenza di rispondere alle e-mail, fare la “to do list”, telefonare, rispondere, inviare SMS, sacrificando puntualmente ciò che conta davvero. Le moderne comunicazioni sono diventate un vortice capace di risucchiarci come il gioco d’azzardo. Un vortice capace di farci scomparire incanalandoci nello svolgimento di mansioni ordinarie e di routine, così da lasciare indietro quello che avremmo voluto fare. Questo porta inevitabilmente a frustrarci.
Dobbiamo dare la precedenza a ciò che è veramente importante per noi, concentrandoci sui nostri progetti; solo così avremo la giusta carica ed intraprendenza per svolgere altre mansioni.
Farci guidare dalla nostra creatività, come fosse un allenamento quotidiano di pilates o di meditazione zen, quello dovrebbe essere il nostro obiettivo. Sì, anche per pagare una bolletta!
Mozart metteva in cima alle sue priorità la musica, sempre. Componeva in ogni momento della giornata: mentre mangiava, quando chiacchierava nei salotti, anche quando sua moglie stava partorendo, Mozart componeva nella stanza accanto. Nonostante la prematura scomparsa, compose una quantità di musica sconfinata. Occorrerebbero quasi dieci anni per suonare tutto ciò che ha scritto, senza mai fermarsi!
Non passiamo la parte migliore della giornata – che per ognuno può essere diversa – a svolgere mansioni noiose, faccende di routine o, cosa ancor più grave, attività che non ci piacciono. Mai dare precedenza alle “sciocchezze”: rischiamo di arrivare stanchi laddove, invece, avremmo bisogno delle nostre energie migliori.
Ci vuole tempo per creare qualcosa di straordinario: un romanzo, un quadro, un disco, un abito, una commedia, una relazione tecnica, il disegno di una casa, il progetto di un’automobile, la costruzione di un macchinario, una startup rivoluzionaria. Eppure, puntualmente, pare che queste cose passino in secondo piano per dare spazio alle mail, ai messaggi, ai cellulari di cui a fatica riusciamo a liberarci.
Keypoint: Spegniamo il cellulare. Le cose più importanti, spesso, sono quelle che fanno meno rumore.