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#234. RICORDI SPARSI TRA ALBUM DI FOTOGRAFIE

Scorrendo alcuni vecchi album di fotografie, sai quelli che contengono dalle dodici alle trentasei foto dentro a delle piccole buste di plastica? Quelli che normalmente regalavano i negozi di fotografia dove sviluppavamo, e qualcuno, me compreso, sviluppa ancora qualche rullino? Ecco, sfogliando alcuni di questi piccoli raccoglitori mi sono accorto che scatto fotografie da quando sono molto piccolo, infatti su migliaia di scatti ci saranno non più di una ventina di foto che mi ritraggono.

Questo può avere solo una di queste spiegazioni: o adoravo fotografare e custodivo gelosamente la Kodak Polaroid acquistata quando abbiamo vissuto in Giappone, o mi hanno adottato ad una certa età non ben definita e mi hanno fatto un trattamento per dimenticare il passato, oppure sono stato vittima di pressioni psicologiche affinché fotografassi mia madre in ogni sua attività, compresa quella di fare le imitazioni di alcune statue scomparse a causa di fenomeni naturali del passato.

Non mi sono ancora dato una risposta. Almeno, quando ho dovuto scegliere la foto da mettere nella sua lapide ho avuto tanta scelta. Ho sofferto quando se ne è andata. È stata una brava mamma, presente, molto apprensiva. Era simpatica e faceva ridere tutti, ma è anche stata una donna un po’ sola e chiusa.

Cuoca straordinaria, originaria della Campania, ha incontrato mio padre mentre lavorava in pizzeria. Lui studiava ingegneria elettronica e non aveva molti soldi e mia madre gli passava qualche pezzo di pizza e qualcosa da bere. Chissà se si sono mai innamorati davvero…

Ho qualche foto del loro matrimonio, ma non dicono molto. Sono un ricordo, a tratti commovente, ma non sono scatti “espressivi” come quelli che da qualche anno a questa parte realizzano i fotografi di matrimonio. Certo il budget del tempo non aiutava: mia madre era la quinta di otto tra fratelli e sorelle, mia nonna era sola e far sposare tutti (perché, tranne uno, si sono sposati tutti!) non era certo una passeggiata di salute. Ma una volta nulla era una passeggiata. Dicono.

A dire il vero nemmeno ora la vita pare così semplice, anche se molti sostengono il contrario. Immagino che ogni generazione lo dica a quelle successive: il mondo si evolve, le comodità si moltiplicano e i valori, apparentemente, si perdono.

Non so, oggi mi sono venuti in mente questi strani ricordi alla rinfusa e volevo condividerli, mentre dalla finestra del piccolo camper mi godo il paesaggio sul mare della Norvegia.

Keypoint: ricordi confusi, a tratti banali, ma fatti di vita vera. Tra malinconia e pace.

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