#210. E SE DIPENDESSE DA NOI?
Dipende da noi? In buona parte direi proprio di si.
Le persone determinate lavorano ovunque e in qualsiasi stato d’animo si trovino. O, per lo meno, ci devono provare…Non si limitano ad aspettare le condizioni ottimali perché potrebbero non arrivare mai. Non esiste il luogo o il momento ideale. Esiste il momento, e basta.
Jean Genet scrisse buona parte delle sue opere mentre era in carcere e, non avendo carta su cui scrivere, usava dei teli e li inviava illegalmente affinché potessero essere pubblicati. La vita e l’arte si sono sempre intrecciate, fino a diventare l’una parte integrante dell’altra.
J. K. Rowling, prima di Harry Potter e ancor prima di debuttare con il nome di Robert Galbraith, scriveva i suoi racconti nei bar, dopo la passeggiata serale per addormentare la piccola figlia.
Dopo i 70 anni, Matisse si ammalò molto gravemente di cancro all’intestino e dovette sottoporsi ad un delicato intervento. Durante la convalescenza, nonostante i fortissimi dolori, riuscì a creare i gouaches découpés, i grandi collage che permisero a Matisse di continuare a “dipingere” con le forbici.
Non dobbiamo porre condizioni al nostro operato (non posso lavorare, sono stanca, ho bisogno di silenzio, dov’è la mia matita, lavoro solo di notte, mi serve della musica…). Nulla deve impedirci di creare, ovunque ci troviamo e in qualunque modo di sentiamo.
Keypoit: Non importa in quali luoghi fisici o mentali ci troviamo, la nostra ispirazione non deve mai essere sopraffatta.