#105. VIAGGI IN CITTÀ, PRAGA – REPUBBLICA CECA
Oggi per il nostro consueto viaggio nelle città andremo a Praga, una città dal paesaggio urbano fiabesco, con un patrimonio culturale dalle mille sfaccettature e un’attività artistica sempre più viva e “cool“.
Ma è anche la capitale di uno degli stati con il maggior numero di alcolizzati al mondo (in Europa è seconda soltanto alla Moldavia). Come molte città dell’est, Praga vive una grande disparità, su tutti i fronti: è la città dei barboni e dei giovani ricchi, della sporcizia e del degrado e dei quartieri residenziali svizzeri. Resta il fatto che Praga, da diversi decenni ormai è una delle mete più ambite dai turisti di ogni paese e di ogni età e, con i suoi 9.038.900 di visitatori, si attesta in sesta posizione tra le città più visitate d’Europa nel 2019! Come? Nel mondo? E’ ventunesima.
Praga
Praga nasce sulle due rive del fiume Moldava, che sono collegate da decine di ponti tra cui il famoso Ponte Carlo, considerato uno dei più bei ponti al mondo. In effetti non è niente male…visitato alle 4 del mattino, di martedì…quando al massimo trovi un operatore ecologico. Il centro della capitale della Repubblica Ceca conta 5 distretti tra cui spicca per fama letteraria “Mala Strana” – quartiere piccolo – descritto in una serie di racconti da Jan Neruda, considerato uno dei padri fondatori della letteratura moderna ceca. Nel suo libro “I racconti di Mala Strana“, viene raccontata la Praga più viva e vera, quella che da turista faticheresti a percepire.
Il libro è considerato un “capolavoro di umanità e humour, un epico ritratto del famoso e incantevole quartiere praghese che diviene un concentrato del mondo, la saga picaresca e familiare di una piccola realtà borghese innalzata all’universalità del quotidiano”.
Girare per Praga
Il modo migliore per godersi Praga è spostandosi a piedi, riposando – nella stagione più mite – tra un caffè e una panchina lungo la Moldova. Il fascino della città, però, è tutto invernale, quando le luci si fanno più fredde e i tramonti sono quelli tipici del nord Europa. Una delle cose che ho trovato più curiose della città è che quasi la metà dei praghesi non potrebbe permettersi di vivere in quella città! Infatti buona parte dei guadagni va in affitto e spese “per vivere“.
Fortunatamente le attività culturali a Praga non mancano e sono anche buon mercato, inoltre la birra costa davvero poco…e in qualche modo devono pur divertirsi.
Non dimentichiamo che la Repubblica Ceca è il paese della Pilsner, la famosa birra di Plzeň, rinomata per l’utilizzo del luppolo Saaz. 🙂
Visitando Praga si rimane davvero sorpresi per due motivi, almeno per me sono stati motivi di grande sorpresa: gli oltre mille anni di architettura conservati in modo eccellente, la quantità di persone che trovi nei punti “salienti” e tipicamente turistici. Non a caso è soprannominata la Parigi dell’est. Non tanto per i suoi tetti neri e i quartieri liberty, ma per la quantità smodata di turisti nei luoghi più battuti. Durante il famoso cambio dell’ora, all’ombra dell’orologio astronomico situato nella Piazza della Città Vecchia, è possibile assistere ad un fenomeno alquanto bizzarro, seppur figlio dei nostri tempi.
Migliaia di persone che, anziché godersi lo spettacolo del corteo dei dodici apostoli che si attiva ogni volta che l’orologio segna il cambio dell’ora, fotografavano e registravano video, fissando l’intera scena sul cellulare. Ho trovato questa immagine molto suggestiva e ho approfittato per scattare qualche foto. In fondo il fotografo anche questo deve fare, documentare. 🙂
Praga vince senza dubbio la medaglia d’oro per la sua straordinaria e unica atmosfera. Chi non ha mai fantasticato davanti alle fotografie virate al violetto, su quel ponte, con gli artisti intenti a suonare o a dipingere? E tutto questo nonostante i turisti che, ammettiamolo, sopra un certo numero renderebbero qualsiasi città, il più ignobile dei luoghi.
Non solo turismo
Praga è stato un punto nevralgico della grandezza e della fine della Mitteleuropa, di una grandezza vissuta nella fine o meglio quale fine; la sua letteratura, specialmente quella tedesca, è un ossimoro vivente, oscilla tra l’amore e il risentimento, fra l’impossibilità di sopportare la città e quella di farne a meno. Tornano costantemente, anche oggi, elementi che fanno costantemente ripensare a quei contrasti che abbiamo citato poche righe fa.
Ricorrenti ondate di fuga e di esilio che scandiscono la storia della città e della sua popolazione, e che si alternano con l’avvicendarsi della cultura, continuamente nascente, ogni secolo.
Una città di contrasti già nel medioevo, quando venne fondata la prima università tedesca dove i cechi avevano cognomi tedeschi e i tedeschi cognomi slavi. Contraddizioni in termini di nazione prima ma, ancor di più, nei quartieri dove i popoli vivevano in reciproco isolamento: i tedeschi “distanti” dalla maggioranza ceca, all’interno della stessa compagine tedesca il gruppo ebraico, culturalmente ed economicamente la classe dominante.
Una separazione che, purtroppo, portò i tedeschi sempre più nazionalisti a diventare antisemiti fino al triste epilogo nazista. E tutte queste contraddizioni portavano i giovani di Praga a rifugiarsi e a trovare una propria identità nella letteratura, nella cultura e, più in generale nella arti.
Cultura
Ed è proprio la cultura quella che si respira in ogni via e vicolo di Praga. Quella cultura che, nonostante tutto, prova a salvare ogni città e ogni suo abitante: l’architettura, l’opera, la musica e il teatro sono tutte forme che uniscono e arricchiscono la vita praghese. I caffè letterari sono una splendida alternativa alle interminabili code davanti ai luoghi più blasonati della città, così come perdersi tra le strade più nascoste di Stare Mesto, che non è un invito alla tristezza, ma il nome della famosa città vecchia che si affaccia sulla riva orientale, laddove è possibile ammirare diverse attrazioni tra le quali l’orologio astronomico, e la chiesa di Nostra Signora di Týn.
La magica Praga è un paesaggio letterario, una realtà storica fatta di carta bianca dove i poeti e gli scrittori hanno trasferito quella sensazione di difficoltà, di amore e odio nei confronti di una città che ora ti ama e un’ora dopo ti ripudia. E’ un po’ la sensazione che si prova anche oggi, avvolto da un’atmosfera magica e quasi surreale e, pochi istanti dopo, ti ritrovi immerso tra squallidi strip club, borsaioli, pacchiani negozi di souvenir e i tassisti non sempre onesti.
Apparentemente una città semplice da visitare ma che, come tutte le città con una patrimonio storico tutt’altro che insignificante, può riservare molte sorprese, soprattutto al di fuori dei percorsi turistici.